Dal 1* ottobre, è cambiato il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa). Con il nuovo metodo di aggiornamento, il valore della componente materia prima per la tutela gas verrà calcolato non più ex ante (a priori), sulle quotazioni del mese precedente, ma ex pos (a posteriori) e pubblicato sul sito dell’Autorità all’inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento. La frequenza di aggiornamento del prezzo del gas passa da trimestrale a mensile.

La delibera 374/2022/R/gas prevede di non fare piú riferimento alle quotazioni rilevate presso l’hub TTF di Amsterdam ma alle quotazioni rilevate presso l’hub PSV italiano. Il PSV (Punto di Scambio Virtuale) è il principale punto di incontro virtuale per lo scambio e la cessione di gas tra gli operatori in Italia.

Questa decisione è stata presa per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi. Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2024.

Con questo meccanismo si dovrebbe ridurre il rischio che i venditori non siano in grado di garantire la propria operatività e quindi le forniture ai propri clienti; minimizzando il pericolo che le famiglie siano costrette a ricorrere ai servizi di ultima istanza e gli stessi venditori al servizio default, pregiudicando l’intero equilibrio economico della filiera gas italiana con costi aggiuntivi che verrebbero socializzati.

Secondo molti esperti però questo passaggio è un rischio molto elevato poichè si basai sul calcolo dell mercato Psv, dove le quotazioni sono in media piú elevate rispetto al mercato Ttf finora utilizzato.

Ai posteri l’ardua sentenza