Il Governo ha firmato lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. I prezzi inevitabilmente scenderanno per i sistemi fotovoltaici e l’installazione delle caldaie ma si pagherà tutto e subito.

Lo sconto in fattura e la cessione del credito, strumenti con i quali gli italiani hanno ristrutturato la propria casa negli ultimi anni, cessa con effetto immediato. Su 110 miliardi di Euro di bonus richiesti, 58,4 mld sono relativi proprio alla cessione del credito, per i restanti 51,7 mld invece è stata richiesta la detrazione fiscale (dati del Ministero dell’Economia).
Da adesso quindi, il proprietario anticipa le spese e le recupera con sconti fiscali in 10 anni, esattamente come avveniva prima del Superbonus.
Risultato? Disastro, ma più che politico, un disastro oggettivo per 3 motivi:

1) blocco per le migliaia di aziende edili che hanno avallato il Superbonus e che sarebbero dovuti partire e rallentamenti per i cantieri in essere. Con conseguente blocco di ordini, consegne e pagamenti dei fornitori, ecc ecc.

2) freno a mano sulla vendita di prodotti di efficientamenteo , fotovoltaico, caldaie e pompe di calore

2) stop alla possibilità di avviare le opere di ristrutturazione soprattutto pochi giorni dopo la direttiva sull’ efficientamento energetico degli immobili voluto dall’Unione Europea.
Infatti la direttiva “obbliga” i proprietari degli immobili residenziali a raggiungere una determinata classe energetica entro il 2030, cioè entro 7 anni: nello specifico entro il 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, poi dopo altri tre anni, nel 2033, sarà necessario un altro scatto e arrivare alla classe D. Tra il 2040 e il 2050, invece, l’obiettivo è quello di raggiungere le emissioni zero.E secondo le stime Enea, 11 milioni di abitazioni (il 74%) sarebbero in classe energetica inferiore alla D.

E ADESSO CHE ANCHE IL GOVERNO BLOCCA GLI INCENTIVI, COME SARA’ POSSIBILE RISTRUTTURARE I MILIONI DI IMMOBILI NON IN REGOLA O FATISCENTI?

Nonostante siano previste deroghe su questa direttiva (seconde case, luogo di culto, zone vincolate, edifici storici ecc), si prospetta un crollo del valore degli immobili non recenti e un nuovo aumento delle materie prime per chi volesse adeguarsi alla “direttiva green europea”.

Mauro Regina